Jack Grealish è il giocatore che stavate cercando
Per diventare il giocatore di culto
che ora conosciamo, Grealish è dovuto crescere enormemente, diventando
via via un giocatore più associativo e spostando il suo raggio di azione
dall'out sinistro alla zona centrale del campo, oscillando tra il ruolo
di esterno a piede invertito in cui si è formato da giovane, che pure ha dichiarato di non apprezzare, e quelli di interno di centrocampo e
trequartista in cui ha raggiunto la sua definitiva maturazione. Il modo in cui ha elaborato il suo gioco e la centralità che ha acquisito nella manovra dei Villains è perfettamente spiegato dall'evoluzione della sua heatmap tra la stagione 2015/16 (sopra) e quella attuale (sotto):
Nelle ultime tre stagioni Grealish ha consolidato il suo status di leader, caratteriale ma soprattutto tecnico, dell'Aston Villa divenendo un giocatore molto più associativo e in grado di manipolare gli spazi tra le linee, in grado di abbassarsi per offrire linee di passaggio ai compagni e, una volta in possesso, in grado di mettere in difficoltà le difese con una conduzione all'apparenza barocca ma che nel pratico è estremamente funzionale.
Grealish ha un modo di condurre il pallone fatto di tantissimi tocchi, anche impercettibili, con cui sembra in grado di leggere nel pensiero dei suoi avversari e spostare sempre il pallone con quella frazione di secondo che basta per sostituirvi la sua gamba prima che arrivi quella del suo avversario; nell'azione con cui firma il gol salvezza dei suoi Villains si vede esattamente questa caratteristica: una volta ricevuto il pallone da McGinn, Grealish effettua una serie di tocchi estremamente rapidi prima di spostarsi il pallone sul sinistro e calciare senza che Fredericks riesca anche a tentare di affondare un contrasto.
Nella stagione in corso Grealish ha ulteriormente alzato il suo livello, convertendo in gol (6) e assist (10) le sue giocate e togliendo definitivamente i dubbi sul suo reale valore. A sublimare la sua crescita è stata la prestazione, incredibile, con cui l'Aston Villa ha demolito i campioni uscenti del Liverpool in cui Grealish ha firmato una doppietta e servito tre assist: in particolare il secondo assist, il più pregiato, è un tocco con l'esterno del destro con cui serve in profondità Watkins che a quel punto manda a vuoto Gomez rientrando sul destro e chiude con tiro all'incrocio. Nella partita seguente, contro l'Arsenal, Grealish è protagonista sul gol del 3-0 ricevendo sulla corsa direttamente da Martinez e conducendo sul lato sinistro fino al limite dell'area, arrivato a questo punto resiste con il fisico al ritorno di Bellerín e serve Watkins, che aveva tagliato dietro le spalle di Holding, che finalizza con un sinistro rasoterra.Quelli
che ho citato sono solo alcuni esempi di come Grealish sia in grado di
incidere sul corso delle gare in tanti modi anche estremamente diversi tra
loro e in tal senso i numeri restituiscono solo parzialmente la
sensazione che si prova nel vederlo giocare. La sua qualità, il suo
gioco ricco di affreschi ma anche estremamente funzionale e la sua
figura, con i capelli tirati all'indietro e i calzettoni bassi rendono
Grealish un giocatore unico nel suo genere, probabilmente il più
interessante da guardare in Premier League soprattutto al di fuori
dalle grandi storiche della lega.
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