Profondo Blues
5 Febbraio, Watford, Hertfordshire. Courtois
raccoglie per la quarta volta la palla dal sua porta. Il Chelsea esce da
Vicarage Road con un sonoro 4-1, chiudendo così un periodo nerissimo,
contornato dall'eliminazione dalla Coppa di Lega per mano dell'Arsenal, da una
serie di prestazioni poco convincenti sia in Premier League che in FA Cup e da
sole 3 vittorie (una delle quali ai calci di rigore) in 10 partite da inizio
anno. L'aria che tira è di quelle pesanti e quasi tutti ne sono sicuri: l'era
Antonio Conte è ormai al capolinea. Sui social spopola l'hashtag “ConteOut”,
mentre, anche per via della rapporto mai sbocciato con dirigenti blues e la
fama di “mangia allenatori” del padron Abramovich, le quotazioni dei bookmakers
sull'esonero del tecnico leccese calano a picco. Il benservito a Conte appare
quindi una pura formalità.
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Janmaat firma il 2-1 del Watford. Il Chelsea incasserà altri due gol nel finale. |
Tre partite
scaccia fantasmi
All'indomani del
match contro il Watford, però, con una clamorosa presa di posizione, la società
smentisce tutti: si va avanti con Conte. Decisiva diventa quindi la
partita successiva contro il fanalino di coda West Bromwich. Per la prima volta
dal mese di dicembre, il Chelsea ha un'intera settimana per preparare la
partita. Capitan Cahill, a nome di tutta la squadra, chiede al tecnico italiano
tre giorni di assoluto riposo. Tre giorni che servono ai giocatori per
ricaricare le pile e a Conte per schiarire le idee. La squalifica di Bakayoko,
mai realmente integratosi negli schemi dell'allenatore, costringe Conte a
tornare al vecchio 3-4-3. Con il modulo che lo scorso anno ha portato la
formazione londinese sul tetto d'Inghilterra, i blues ritrovano, già contro il
WBA, gli automatismi e le giocate di una volta, liquidando difatti i Baggies
con un netto 3-0. Nella partita successiva il Chelsea, rimaneggiato per via
dell'imminente partita contro il Barça, si riconferma, spazzando via per 4-0 il
malcapitato Hull City nel quinto turno di FA Cup. Ritorna la Champions League,
e con essa, a Stamford Bridge, arriva il Barcellona, ancora imbattuto nella
Liga. I favori del pronostico sono tutti per i catalani, ma il campo alla fine
dice ben altro. Il Chelsea gioca una partita tatticamente quasi perfetta,
lasciando agli spagnoli solo uno sterile possesso palla, subendo però goal
nell'unica occasione concessa, per via di un passaggio suicida di Christensen. I
blues escono da questa sfida con parecchi rimpianti, con due legni colpiti e
altrettante palle goal sciupate, ma, soprattutto, con la consapevolezza di aver
dato tutto e di essersela giocata alla pari contro una delle grandi favorite
per la vittoria finale. I giocatori sembrano aver finalmente ritrovato la
condizione psicofisica di inizio stagione, e Conte la grinta che
lo ha contraddistinto sin dagli inizi della sua carriera da allenatore. Gli
spettri di un esonero che meno di due settimane fa pareva imminente, sembrano
essersi definitivamente allontanati.
Quando il
calendario non aiuta
Dopo aver
ritrovato qualche certezza grazie a questa breve striscia positiva, è il
calendario a giocare un brutto scherzo. I blues, in meno di 30 giorni, dovranno
affrontare quattro partite in cui si decideranno le sorti dell'intera stagione
e il raggiungimento dei tre obiettivi rimasti: la qualificazione alla prossima
Champions, la vittoria in FA Cup e il proseguimento del cammino nell'attuale
massima competizione europea. A minare il primo obiettivo sono le prossime due
trasferte consecutive contro le squadre di Manchester: prima all'Old Trafford,
dove presumibilmente si scriverà l'ennesimo, e speriamo ultimo, capitolo della
stucchevole diatriba tra Conte e Mourinho, poi all'Etihad Stadium contro
l'indomabile City di Guardiola. Due
risultati negativi potrebbero addirittura portare il Chelsea fuori dai primi
quattro posti sino al termine della stagione.
Non potrà però
rilassarsi troppo la squadra di Conte, perché subito dopo si disputeranno altre due gare decisive. La prima al Camp Nou, dove il Chelsea è chiamato a rimontare lo svantaggioso
pareggio di 1-1 della gara d'andata; un'impresa che si potrebbe paragonare allo
scalare l'Everest a mani nude. Quattro giorni più tardi, al King Power Stadium,
in casa del Leicester City, i Blues dovranno cogliere una vittoria per
evitare il secondo replay di FA Cup della stagione e strappare subito i
biglietti per la semifinale di Wembley.
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Willian celebra il gol del momentaneo vantaggio contro il Barcelona. |
Marco Testa
@MarcoT_95
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